Fino al 14 luglio in mostra cinquanta opere
dell'artista che ebbe con Napoli un rapporto conflittuale
Da docente di decorazione a direttore di Belle Arti
Emilio Notte
NAPOLI - Sangue veneto, nascita pugliese, adolescenza irpina,
giovinezza fiorentina, maturità napoletana: Emilio Notte deve forse
anche a questa sorta di erranza il nutrimento del suo sguardo pittorico
che ora viene celebrato proprio a Napoli.
I MAESTRI - All'Accademia di
Belle Arti quarto appuntamento della rassegna I Maestri. Dopo Guido
Tatafiore, Domenico Spinosa, e Augusto Perez tocca a Emilio Notte. La
mostra nella Galleria dell'Accademia è a cura della stessa direttrice
Giovanna Cassese e di Aurora Spinosa (con il Patrocino del Comune di
Napoli).
Fino al 14 luglio si potranno vedere di Emilio Notte, uno
dei protagonisti della pittura napoletana e italiana tra la prima e la
seconda metà del XX secolo. In particolare sono esposte opere - una
cinquanta tra dipinti e disegni - rappresentative della produzione
artistica dell'autore dal 1914 in poi con particolare riferimento ai
suoi anni di docenza presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli.
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