giovedì 4 settembre 2008

Llewelyn Lloyd

Llewelyn Lloyd


Nasce nel 1879 da un commerciante gallese che si era trasferito a Livorno. Alla morte del padre viene preso sotto tutela dallo zio che lo avvia agli studi commerciali ma uno dei professori di scuola lo incoraggia a dedicarsi al disegno e alla pittura, intravedendo in lui le potenziali doti dell’artista. Inizia così a frequentare lo studio di Guglielmo Micheli dal quale ha l’occasione di conoscere Modigliani, Romiti, Martinelli, Ghiglia e di venire a contatto con Fattori. Colpito dalla pittura dell’insigne maestro di trasferisce a Firenze per continuare a studiare sotto la sua guida. Nel 1897 partecipa alla Mostra della Promotrice Fiorentina e, sempre a Firenze è partecipe con gli altri artisti livornesi (Cesare Vinzio, Ghiglia e Modigliani) del cenacolo dei pittori del primissimo Novecento, insieme a Costetti, Gemignani, Enrico Sacchetti, Andreotti, Luigi Michelacci, Giuseppe Graziosi, Soffici e Spadini. In questi anni Lloyd sperimenta i risultati del divisionismo sul genere del paesaggio. Entra non a caso in contatto con i divisionisti liguri del gruppo di Albaro, in particolare con Discovolo e Lori. Tornato a Firenze espone nel 1907 assieme a Costetti, Ghiglia, Graziosi e De Carolis, in una saletta a parte, detta della Secessione, alla Promotrice Fiorentina. Nel settembre dello stesso anno si reca per la prima volta all’isola d’Elba, dove rimane profondamente colpito dal paesaggio che ritrarrà più volte nelle sue tele con una tecnica non più divisionista e che verranno esposti nel 1909 alla Biennale di Venezia. Nel 1914 espone alla Secessione romana insieme al gruppo della Giovine Etruria con l’intento di riscattare l’arte toscana dalla ormai consunta forma tardomacchiaiola. (*) Da questo momento in poi inizia un intenso periodo di partecipazione alle maggiori esposizioni italiane ed internazionali. A Firenze nel 1922 partecipa alla Fiorentina Primaverile e nel 1923 alla Mostra della Corporazione delle Arti Decorative che diventerà di li a poco Sindacato delle Belle Arti. Nel 1929 ottiene l’incarico dalla Marina italiana di ritrarre ufficialmente le navi della flotta nazionale. Si imbarca quindi sulla “Quarto” insieme a Sartorio e Pomi, facendo tappa in Spagna, Portogallo e Tripolitania e riportandone quadri che furono esposti con successo alla III Mostra d’Arte Marinara a Roma; nello stesso anno pubblicò il libro La pittura dell’Ottocento in Italia. Dal 1931 al 1939 espose cinque volte alla Galleria d’Arte Firenze.A causa della cittadinanza inglese, che mantenne per tutta la sua vita, fu arrestato durante la guerra e confinato in un campo di concentramento, prima a Fossoli e poi in Baviera, dove vi rimase fino al maggio del 1945. Quando potè tornare in Italia fu ospitato da Roberto Papini che dopo la sua morte (1949) ne raccolse le memorie nel volume Tempi andati.
Estratto da: La pittura in Italia – l’Ottocento. Electa, Milano, 1992; I Postmacchiaioli. Catalogo a cura di Raffaele Monti e Giuliano Matteucci.Edizioni De Luca, Roma 1994.



(*) Emilio Notte vinse in quell'occasione, il prestigioso concorso Baruzzi con l'opera "il soldo" oggi al Museo d'Arte Contemporanea di Bologna, quale "miglior talento" della Giovine Etruria.

Scheda cronologica di Emilio Notte

Nessun commento: